10 regole per ridurre lo spreco alimentare

Le stime parlano di circa 2 miliardi di tonnellate di alimenti sprecati nel mondo ogni anno; 100 milioni di tonnellate in Europa; 108 kg per persona in Italia. In pratica è come se ogni italiano gettasse in pattumiera due piatti di pasta commestibile al dì.
I costi di questo sperpero sono sia economici che ambientali: parliamo di 37 miliardi di euro, per un totale di 3,4 milioni di tonnellate di CO2. Secondo l’Adoc, l’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori, buttiamo il 18% del pane e il 36% dei prodotti freschi che acquistiamo, con una perdita media per famiglia di circa 330 euro l’anno.

Alla luce di questi dati, diventa indispensabile fare di tutto per limitare gli sprechi.

Ecco una guida composta da semplici ma efficacissimi suggerimenti che vanno dalla lista della spesa al corretto utilizzo del frigorifero. Facciamone buon uso!

  1. Comprare solo l’indispensabile, preferendo la qualità alla quantità e gli alimenti sfusi a quelli confezionati, che ci obbligano a quantità predefinite. Meglio piatti meno abbondanti ma più sani e saporiti.
  2. Se si hanno avanzi nel frigo, cerchiamo di riutilizzarli nella preparazione di altri piatti. Riciclare il cibo rimasto in pentola o quello “parcheggiato” nel frigorifero ci aiuta a creare nuove fantasiose ricette.
  3. Utilizzare bene il congelatore: congelare gli avanzi di cibo (o gli alimenti in frigo che non si pensa di utilizzare a breve) il prima possibile e in piccole quantità, potranno essere utilizzati come porzioni monouso.
  4. Meglio acquistare meno e più spesso ciò di cui si ha bisogno. È utile scrivere una lista per pianificare i menù della settimana, controllando bene ciò che si ha già in frigorifero. Non andare a fare la spesa quando si è affamati, per evitare acquisti fatti più per golosità che per reale necessità.
  5. Si possono donare gli avanzi commestibili e intonsi alle associazioni che forniscono pasti ai bisognosi.
  6. Al momento dell’acquisto evitare le offerte promozionali stile “tre per due”, che spingono a comprare e a spendere più del necessario. Meglio attenersi alla lista della spesa.
  7. Verificare il buon funzionamento del frigorifero, posizionando le verdure nella parte bassa per evitare che ammuffiscano. Una buona abitudine è disporre gli alimenti all’interno del frigo rispettando le varie temperature presenti, indicate nel libretto di istruzioni. Spostare davanti, sui ripiani, i cibi che scadono prima, ricordando che alcuni di questi sono commestibili anche qualche giorno dopo la scadenza. Per la frutta la conservazione ottimale è quella a temperatura ambiente.
  8. Il pesce si conserva in frigorifero, se fresco, per massimo un paio di giorni (oppure può essere congelato). Va posizionato in posizione intermedia nel frigo, accuratamente inserito in contenitori chiusi. La stessa cosa vale per i molluschi.
  9. Ridurre o moderare le porzioni da servire. Meglio una porzione media accompagnata da un eventuale bis, piuttosto che una porzione esagerata che poi viene avanzata nel piatto.
  10. Incentivare il compostaggio domestico: gli avanzi di cibo possono diventare compost per l’orto e per il giardino, pratica che numerosi Comuni italiani incentivano attraverso uno sconto sulle tasse.